Il 2 febbraio 2009 con il debutto, in prima nazionale, dello spettacolo
ZIO VANJA
di Anton Cechov
adattamento originale di Gabriele Vacis e Federico Perrone
con Eugenio Allegri, Laura Curino, Paolo Devecchi,
Michele Di Mauro, Lucilla Giagnoni, Davide Gozzi,
Alessandro Marchetti, Laura Panti, Francesca Porrini
regia Gabriele Vacis
composizione scene, costumi, luci e scenofonia Roberto Tarasco
Una produzione della Fondazione del Teatro Stabile di Torino
e della Fondazione Teatro Regionale Alessandrino
La serata di inaugurazione del 2 febbraio 2009 è realizzata con il sostegno della Fondazione CRT
Repliche fino al 15 febbraio 2009
Sono terminati i lavori di restauro del Teatro Carignano, la storica sede della Fondazione del Teatro Stabile di Torino. Grazie al significativo intervento della Città - proprietaria dell’edificio, che ha contribuito in modo straordinario al finanziamento e alla realizzazione degli imponenti interventi artistici e architettonici - il Teatro Stabile rialzerà, il 2 febbraio 2009, il sipario del Carignano restituendolo ai cittadini dopo un anno e mezzo di lavori che hanno riportato la sala al suo splendore originale e al contempo ne hanno potenziato il livello di servizio e di comfort per gli utenti. Oltre al prezioso impegno della Commissione Paritetica, dei progettisti e delle imprese costruttrici, un determinante sostegno, sia professionale sia finanziario, è stato messo in atto da molteplici soggetti, che hanno contribuito alla realizzazione del piano di restauro: la Regione Piemonte, la Fondazione CRT, la Compagnia di San Paolo, la Consulta per la Valorizzazione dei Beni Artistici e Culturali di Torino, gli sponsor privati - Antica Fabbrica Passamanerie Massia Vittorio di Torino, Società Decima Italia di Padova, Società Holzbau S.p.a. di Bressanone (BZ), Azienda AMG S.r.l. di Alba (CN), PBA S.p.a. di Tezze sul Brenta (VI), Marzero S.a.s. di Corneliano d’Alba (CN), Cafasso S.n.c. di Castelnuovo Don Bosco (AT), Mazzoli Divani e Poltrone di Torbole Casaglia (BS), Consorzio TeBeC - Polo Tecnologico Beni Culturali di Priverno Fossanova (LT), International Inner Wheel di Torino - e i privati cittadini che hanno aderito alla sottoscrizione pubblica “Adotta il tuo teatro”, un’originale forma di collaborazione che ha offerto alla cittadinanza la possibilità di un nuovo modello di partecipazione per il bene e la tutela del Carignano.
Ad inaugurare la sala restaurata sarà Zio Vanja di Anton Cechov, per la regia di Gabriele Vacis, che debutterà in prima nazionale lunedì 2 febbraio 2009, alle ore 20.00. Lo spettacolo, con l’adattamento originale dello stesso Vacis e di Federico Perrone, è interpretato da Eugenio Allegri (Zio Vanja), Laura Curino (Balia), Paolo Devecchi (Iljà Telèghin), Michele Di Mauro (Michaíl Àstrov), Lucilla Giagnoni (Elèna Andrèevna), Davide Gozzi (Efim), Alessandro Marchetti (Aleksàndr Serebrjakòv), Laura Panti (Maria Vasílievna), Francesca Porrini (Sonja Aleksàndrovna). Composizione scene, costumi, luci e scenofonia di Roberto Tarasco. Studi per la scenografia Lucio Diana. Registi assistenti Marco Ivaldi, Federico Perrone, assistente alle luci Alessandro Bigatti, assistente scene/costumi Lucia Giorgio, video Lorenzo Barello, suono Fabio Vignaroli.
Zio Vanja, coprodotto dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino e dalla Fondazione Teatro Regionale Alessandrino, è inserito nella Stagione in Abbonamento del Teatro Stabile di Torino e sarà replicato al Teatro Carignano fino a domenica 15 febbraio 2009.
La serata di inaugurazione del 2 febbraio 2009 è realizzata con il sostegno della Fondazione CRT, «la Fondazione Cassa di Risparmio di Torino - dichiara il Presidente Andrea Comba -, quale socio fondatore del Teatro Stabile di Torino, garantisce ogni anno un significativo contributo all’attività del teatro. Di recente ha deciso di affiancare al consuetudinario sostegno ben due operazioni straordinarie. La prima è stata un’iniziativa che rientra nel progetto “Sapere donare”, grazie alla quale la Fondazione ha raddoppiato la cifra raccolta dal Teatro Stabile da privati in favore del restauro del Teatro Carignano. Il secondo intervento straordinario è consistito nel sostegno all’organizzazione della serata di riapertura del Teatro Carignano, momento davvero unico per tutti coloro che amano l’arte, della cultura e del teatro, occasione felice per la nostra Città, che può finalmente riavere, a disposizione del pubblico, uno dei suoi più preziosi gioielli barocchi.
Rientra nelle massime finalità della Fondazione CRT l’essere aiuto e garanzia alla fruizione del patrimonio storico artistico della nostra Città e regione: siamo quindi particolarmente orgogliosi di affiancare la Città di Torino ed il Teatro Stabile in questo felice momento».
Dopo il successo di R&J Links, spettacolo nato da intuizioni e suggestioni tratte dal Romeo e Giulietta di William Shakespeare, Gabriele Vacis sceglie di dedicarsi ad un altro grande drammaturgo, Anton Cechov, portando in scena Zio Vanja. Sviluppando i temi della delusione e della rassegnazione, il testo porta con sé i tratti distintivi dell’opera dell’autore: Vanja si occupa della proprietà agricola di Sonja, sua nipote, figlia della sorella defunta e di Serebrjakòv che ne percepisce i redditi. La serenità di Vanja è interrotta dalla volontà di Serebrjakòv di vendere la terra e tra i due uomini si manifesta una forte rivalità. Vanja tenta così di uccidere, senza successo, Serebrjakòv il quale lascia al cognato il compito di far prosperare le terre continuando, però, a garantirgli una rendita. Zio Vanja tocca le corde più profonde di ciascuno di noi: ogni personaggio, ad un certo punto, dice la “verità” su se stesso e quando non è lui a dirla, quella “verità” è pronunciata da un altro. Ma questi personaggi in realtà non riescono a procedere oltre la pura esternazione, trascinati nell’ovvietà della propria esistenza: la consuetudine del tè, la vodka, la musica, la convenzione del ricevimento, il tempo del riposo... E quando un barlume di azione si concretizza, sbagliano il bersaglio. Quella degli uomini e delle donne che popolano il piccolo mondo cechoviano è una coscienza apparentemente inutile, disillusa, inane ma non inconsapevole. Cechov registra la mutazione di un’epoca, senza dare ai propri personaggi la possibilità di parteciparvi.
«Siamo veramente orgogliosi e felici - dichiara Evelina Christillin, Presidente del Teatro Stabile di Torino - di poter inaugurare il Teatro Carignano con una produzione che simboleggia l’eccellenza assoluta del sistema teatrale piemontese, sia a livello artistico, sia a livello organizzativo. La sala riaprirà con una nuova edizione di Zio Vanja di Cechov, affidata alla regia di un grande talento come Gabriele Vacis, affiancato dai suoi attori “storici” del Laboratorio Teatro Settimo: da Laura Curino a Lucilla Giagnoni, da Eugenio Allegri a Michele Di Mauro. In questa occasione così speciale, la Fondazione del Teatro Stabile di Torino avrà accanto la Fondazione Teatro Regionale Alessandrino; una coproduzione che simboleggia nel migliore dei modi le qualità dei due Enti, la loro voglia di collaborare sempre di più, a livello regionale e nazionale, per ottimizzare rapporti, sinergie e professionalità di grande qualità e di altrettanto grande sintonia».
«Per l’attesa riapertura del Carignano - afferma Mario Martone, Direttore del Teatro Stabile di Torino - ho istintivamente pensato a Gabriele Vacis. Gabriele ed io siamo della stessa generazione, stimo profondamente il suo lavoro da sempre, ricordo la portata innovativa del suo teatro “umano” in un panorama di sperimentazione che negli anni Ottanta rischiava delle formalizzazioni estetizzanti. È questo teatro umano che mi fa pensare che tra i registi italiani Vacis sia quello che con maggiore sensibilità possa avvicinarsi al mondo di Cechov. Tutti hanno nella memoria Novecento, e a tutti può apparire chiaro quanto sia affascinante oggi immaginare zio Vanja con il volto di Eugenio Allegri. La riapertura del Carignano con uno spettacolo realizzato dal nucleo storico della compagnia di Vacis vuole dunque essere un omaggio alla forza che questo gruppo di artisti torinesi, da cui tante esperienze di teatro di narrazione italiane sono scaturite, ha avuto nel nostro Paese».
«Il Teatro Regionale Alessandrino - dichiara Franco Ferrari, Direttore Generale della Fondazione Teatro Regionale Alessandrino - partecipa alla produzione di Zio Vanja per alcuni ottimi motivi. Innanzitutto, siamo fieri di affiancare lo Stabile di Torino, con cui ci auguriamo di continuare una proficua collaborazione. Siamo emozionati che la riapertura del Carignano, spazio-simbolo della cultura torinese, veda il formale e sostanziale coinvolgimento del “territorio”, certifichi la volontà della Regione che le istituzioni teatrali non risiedano soltanto sotto la Mole. Ci permettiamo altresì di marcare che la presenza di Gabriele Vacis si collega certamente alla sua prestigiosa storia artistica, al lavoro con il suo storico gruppo, ma anche al suo attuale ruolo di direttore artistico del Teatro Regionale Alessandrino. Infine, un auspicio appassionato: nell’ubriacatura generale per spettacoli all’aperto, per eventi da stadio, per spazi più o meno congrui, auguriamo al glorioso Carignano di far provare al pubblico, per alcuni altri secoli, l’intramontabile magia del teatro all’italiana».
«Quelli che parlano e quelli che fanno. Ci sono periodi - afferma Gabriele Vacis, Direttore Artistico della Fondazione Teatro Regionale Alessandrino - in cui comandano quelli che parlano e altri in cui comandano quelli che fanno. Mi ha sempre stupito come riescono a convivere queste due categorie umane. Forse grazie al fatto che esiste una terza categoria: quelli che ascoltano. Cechov mette sul palco le prime due categorie. Le fa muovere meravigliosamente, ne intreccia i destini fino a confonderli. L’obiettivo di questa danza è convincere il pubblico ad entrare nella terza categoria: quelli che ascoltano. Ci vogliono gli attori e lo spazio giusto. Gli attori sono i miei compagni di una vita. Lo spazio sarà il teatro in cui ci portavano da bambini a vedere il teatro. Chissà che non riusciamo a restituire la magia di Cechov. Ancora una cosa: grazie a Mario Martone per la sensibilità con cui ha voluto questo progetto e per l’amicizia con cui mi aiuta a metterlo insieme».
INFO BIGLIETTERIA:
Biglietti: Intero € 24,00
Recite: inaugurazione, lunedì 2 febbraio 2009, ore 20.00
Da martedì 3 a sabato 7 febbraio 2009, ore 20,45. Domenica 8 febbraio, ore 15,30.
Lunedì 9 febbraio riposo. Da martedì 10 a sabato 14 febbraio 2009, ore 20,45.
Domenica 15 febbraio, ore 15,30.
Biglietteria TST: Salone delle Guardie - Cavallerizza Reale (Via Verdi, 9 - Torino),
telefono 011 5176246, orario dal martedì al sabato 12.00/19.00
Nei giorni di recita è possibile acquistare i biglietti alla cassa del teatro
un’ora prima dell’inizio dello spettacolo (escluso il 2 febbraio)
Vendita telefonica tel. 011 5637079 (dal martedì al sabato, orario 12.00/18.00)
Numero Verde 800 235 333
www.teatrostabiletorino.it - info@teatrostabiletorino.it
INFO STAMPA:
Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Settore Stampa e Comunicazione
Carla Galliano (Responsabile), Simona Carrera, Davide Tosolini
Via Rossini, 12 - Torino (Italia). Telefono + 39 011 5169414 - 5169435 - 5169498
E-mail: galliano@teatrostabiletorino.it - carrera@teatrostabiletorino.it - tosolini@teatrostabiletorino.it
Press Area e sito internet: www.teatrostabiletorino.it
Fondazione Teatro Regionale Alessandrino, Ufficio Stampa
STILEMA - Via Cavour, 19 - Torino (Italia). Telefono +39 011 530066
Roberta Canevari Tel. +39 011 530066 int. 203, Francesca Aimar Tel. +39 011 530066 int. 221
E-mail: teatroregionale.al@stilema-to.it
Sito internet: www.teatroregionalealessandrino.it