dal 15 al 18 gennaio 2009
dal 22 al 25 gennaio 2009
TEATRO TANGRAM - Via Don Orione, 5 - ore 21.00
F.D.A
BOCCA DI ROSA E ALTRE STORIE
omaggio a Fabrizio De André
II PARTE
Ideazione Ivana Ferri
Con Bruno Maria Ferraro
Un ricordo di Fabrizio De André con uno spettacolo musicale che nelle passate stagioni ha ottenuto uno straordinario successo di pubblico. Un’occasione per condividere ricordi lontani ed emozioni che appartengono al nostro passato recente, ma che sono anche lo specchio della nostra coscienza sociale.
Bocca di rosa, Marinella, Tito e tantissimi altri personaggi del mondo degli emarginati, dei vinti ci sono divenuti familiari acquistando almeno nel nostro immaginario la dignità dell’esistere. Con De André è scomparso qualcuno che a tutti sembrava di conoscere, un amico discreto che ha accompagnato le nostre riflessioni, che ci ha regalato preziosi momenti di poesia. Un compagno di tante serate passate tra amici a ricomporre e rivivere meravigliosi affreschi umani, trasportati da una poesia semplice ed essenziale, in grado di raggiungere tutti.
Quanti di noi hanno ripreso in mano, subito dopo la scomparsa di Fabrizio de André, vecchi dischi di vinile segnati dal tempo, e lo hanno ancora una volta cercato. Hanno rivissuto con le sue canzoni il gusto e la fierezza di essere contro. F.D.A BOCCA DI ROSA… E ALTRE STORIE è un delicato "viaggio" nel tempo, che lontano da finalità commemorative vuole essere l’affettuoso ricordo di un artista che ha lasciato un segno indelebile e un grande vuoto.
decimo anno di repliche
Era gennaio del 1999 e con Ivana Ferri stavamo lavorando ad un progetto di spettacolo sulla canzone d’autore dei grandi maestri tra cui Brassens, Brel, Choen e altri. Ci piaceva l’idea di portare questo grande patrimonio di poesia all’interno di un contenitore teatrale. Arrivò in quei giorni all’improvviso la notizia della scomparsa di Fabrizio De Andrè.
Io Fabrizio non l’ho mai conosciuto personalmente, ma le sue canzoni, le sue storie si. Fin da quando ragazzino imparavo a suonare la chitarra, le sue canzoni così semplici, immediate, trasgressive erano state pietre preziose da infilare in una lunga collana di racconti in musica. E poi gli amici, le serate passate a suonare, cantare e poi ancora a suonare e cantare le guerre di Piero, le canzoni di Marinella, le città vecchie.
E senza accorgersene quelle canzoni, che prendevano vita tutte le volte senza sforzo, con una naturalezza che “sembravano quasi scritte da noi”, erano un tramite per raccontare emozioni, condividere prese di posizione, per sentirci parte di un mondo che davvero tra un po’ sarebbe cambiato e sarebbe stato sicuramente migliore.
Il mondo ora non è cambiato così tanto come speravamo, ma un po’ si, e di questo un po’, il merito è anche suo, di queste meravigliose gocce di umanità che circolano accompagnate da un semplice suono di chitarra e diventano riflessioni, crescita, consapevolezza.
E quando l’11 gennaio di dieci anni fa lui se ne andato, la sensazione fu particolare, strana. Lo stesso senso di vuoto e di solitudine che lascia una persona che ha condiviso il tuo quotidiano, con cui hai parlato a lungo e ti ha sempre accompagnato. Un’onda emotiva che ritrovavi negli altri, che condividevi in silenzio, con qualche imbarazzo, ma grande, presente e forte.
Una delle sere successive con Ivana e i musicisti, faticando a riprendere il “filo” delle nostre prove nacque un’idea, piccola e semplice. Decidemmo di dedicare una serata nel nostro teatro a lui, alle sue storie, ai suoi personaggi. Pensammo di riprodurre una delle tante serate passate a cantare le sue canzoni in modo informale, senza grossi perché, così…. Solo perché ci andava di farlo. Un piacere sottile che non attenuava quel vuoto strano, inspiegabilmente troppo grande per chi non abbiamo incontrato che attraverso il suo lavoro.
Il pubblico venne e lì ripresero vita Marinella, Piero, Tito, Geordie e tanti, tanti personaggi che come lui, ci sembra aver conosciuto e che sono stati compagni di un viaggio lungo, di crescita insieme . C’era quella sensazione bellissima di condividere con un pubblico l’orgoglio di essere “contro”, di dare voce a chi non ce l’ha, di guardare ai margini della nostra società imperfetta.
Quella serata di fine gennaio del 1999 è diventata piano piano uno spettacolo. E’ rimasta abbastanza simile ma soprattutto è rimasta identica la voglia di guardarsi negli occhi e raccontando storie e ambienti e personaggi condividere emozioni. Tutto qui. Niente di più.
FDA BOCCA DI ROSA E ALTRE STORIE è nato così, come un fiore che cresce piano e con tanti amici intorno a suggerire, a dare piccole indicazioni, a cercare materiali in modo discreto, senza retorica e con occhi grandi e lucidi. Poi fu replicato alcune volte, sempre al Tangram Teatro e la gente veniva, sempre più numerosa e avevano sorrisi belli e muovevano piano le labbra perché quelle canzoni lì le conosciamo tutti, anche (e questa fu una delle tante sorprese) i ragazzini.
E senza fatica lo spettacolo cominciò ad andare in giro a toccare teatri piccoli e grandi, ad aprire Festival come il Grinzane Cavour, o confrontarsi con platee di 700 persone come a Villa Faraldi, arrivando alle due tournèe in Svizzera dove anche lì il pubblico cantava sottovoce e aveva sorrisi negli occhi.
E’ uno spettacolo che ha accompagnato gli ultimi sette anni del nostro lavoro, quasi 200 repliche e migliaia di spettatori che si ritrovano una sera in un teatro con la voglia di ripercorrere i ricordi che ognuno di noi ha messo lì dentro quelle sue canzoni, quelle sue poesie. Persone dai vestiti diversi, diverse per età, che non c’entrano niente l’una con l’altra, ma che hanno gli stessi occhi, gli stessi sorrisi, quegli occhi e quei sorrisi a cui lui, Fabrizio De Andrè, è riuscito a parlare.
Bruno Maria Ferraro
TANGRAM TEATRO
Via Don Orione,5 - Torino
Telefono: 011.338.698
Internet: www.tangramteatro.it
e-mail: tangramteatrotorino@tiscali.it